Che genere di arte?
Credo che gli oggetti, le immagini e i gesti che abitano la nostra quotidianità abbiano maggiore capacità comunicativa rispetto alla rappresentazione. La realtà è infatti il mio campo di ricerca. Mi interessa creare situazioni comprensibili universalmente mostrando elementi familiari nei quali ognuno possa riconoscersi. Il singolo visitatore diventa così – con il proprio vissuto e la propria memoria – parte integrante del lavoro, rendendolo vivo durante il tempo in cui esso viene fruito. Guardare i miei lavori è come guardarsi attraverso la finestra di un vicino, leggere un racconto di Raymond Carver, o guardare un film di Xavier Dolan. Forse non accadrà niente e si rimarrà lì a fissare il nulla, o forse qualcosa accadrà perché sarete voi a farlo succedere.
What kind of art?
I believe that the objects, images and gestures which live in our everyday routine have more communicative capability than representation. Reality in fact is basically the field of my research. I take interest in making universally understandable situations, that shows familiar elements in which people can recognize themselves. Each viewer becomes in this way - with his/her past and his/her memory - integral part of the work and making it alive for the lapse of time he/she used it. Looking my works is like looking yourself through the window of a neighbor, reading a novel of Raymond Carver or watching a movie of Xavier Dolan. Maybe nothing will happen and you will stay there staring into the space, or maybe something will happen and maybe will be you to make it happen.
A cosa serve l'arte?
Ad avere un po' meno paura e a sentirsi un po' meno soli. Tutta la nostra tradizione ha sempre considerato ogni uomo e ogni donna come esseri unici e irripetibili, una unicità che a volte ci fa sentire soli, non compresi, confusi, ma tale unicità necessita, anche solo per essere guardata dentro di noi, dell'altro, dell'altra, perché se noi siamo unici e dunque, portatori e portatrici di ricchezza, valore, qualità. L'unicità ci chiede continuamente di pensare che l'altro/l'altra ci è indispensabile nella sua differenza.
What is art for?
For having a little bit less fear and to feel a little bit less alone. Our entire tradition has always considered every man and woman as unique and unrepeatable beings. A uniqueness that at times makes us feel alone, not understood, confused, but this uniqueness needs, even if only to be looked at within us, of the other, because if we are unique, we are therefore bearers of wealth, value, quality. Uniqueness continually asks us to think that the other is indispensable to us in its difference.
Cosa pensi della creatività?
È il peggior nemico dell'arte. Chi trova nella creatività un valore secondo me ha il solo desiderio di arredare con dei pezzi di sé il mondo e a me gli atti auto celebrativi o che celebrano la propria originalità non interessano affatto. Io sono per un'arte che punta a renderci consapevoli della realtà che ci circonda e non che la nasconde dietro a drappeggi che elogiano le personalità e la propria fantasia.
What do you think about creativity?
It is the worst enemy of art. Who finds a value in creativity in my opinion has the only desire to decorate the world, but those act which are self-celebratories or whichcelebrates the eccentricities don't interest me at all. I am for that kind of art which focused on an awareness of the reality that suroound us and not that wants to hide it behind draperies who eulogize personalities and their own imagination.
Che rapporto hai con la distrazione?
Ho un ottimo rapporto con l'ozio, ma un pessimo rapporto con il concetto che sta dietro all'idea di distrazione. Penso che tutto vada sentito e attraversato fino in fondo per essere davvero capito. Madame in una intervista dice una cosa in cui mi ritrovo molto. Le fanno notare quanto poco siano spensierate le sue parole e lei risponde: «La spensieratezza l’ho sempre vista come una perdita di tempo. Quando si è insinuato il dubbio della sua presenza nella mia vita ho fatto il possibile per distruggere tutto». Io faccio lo stesso. Soprattutto se ho pensieri importanti che mi assillano, non li soffoco mai e l'arte per me ha un legame molto forte con questo.
What kind of relationship do you have with distractions?
I have a very good relationship with idleness, but a very bad relationship with the concept which is behind the idea of distraction. I think everything has to be felt and walked through to be truly understood. Madame (italian singer) in an interview says something which I identify with. The interviewer point out how the little carefree are her words and she replies: "I have always seen carefree as a waste of time. When the doubt of his presence crept into my life, I did everything possible to destroy all». I do the same. Especially if I have important thoughts that haunt me, I never suffocate them and art to me has a really strong bond with that.